Quando abbiamo visto la location per la nostra quarantena, in un certo senso ci siamo tranquillizzati.
Arrivarci a tarda sera, con una colonna di mezzi scortati dalla polizia, percorrendo strade deserte e spesso buie, non e’ stato semplice, anche perche’ quasi tutti venivamo da due giorni di viaggio. C’era lo stress per quanto vissuto in questi mesi lontano da casa, e lo stress per l’incerto che ci attendeva (e ci attende…).

Oggi, al 4′ giorno, scopriamo che abbiamo la possibilita’ di essere “testati” domani (il 5′ giorno) e poi, se tutto va bene, potremo lasciare l’Hotel.
La particolarita’ della situazione e’ che il test sara’ accessibile in forma solo privata, con la possibilita’ di non farlo, e proseguire la quarantena fino al 14′ giorno.
In altre parole, se paghi il test, e stai bene, ipoteticamente, dopo 24/48 ore potresti tornartene a casa!
Ora, ovviamente ognuno si fara’ la sua idea su questi protocolli. Personalmente pur restando (al momento) mentalmente tranquillo, spero di fare il test domani, e lasciare la quarantena quanto prima.
Qui si mangia anche bene, ma credo che le porzioni siamo troppo scarse per il mio fabbisogno energetico.

Vi lascio con una nota di colore, che potrebbe dare l’idea delle diverse esigenze che la quarantena fa nascere. Stamattina, intorno alle 10h30, con la finestra aperta, la mia stanza e’ stata invasa da una fortissima “profumazione” di stampo direi “giamaicano”.
Ecco, forse tra i rimpatriati che condividono con me questo periodo, qualcuno ha apprezzato parecchio la terra (ed il verde…) di Bob Marley.

Aria fresca? Sicuramente aria nuova.
Vai cosi’ amico sudafricano, ma non esagerare. Sono solo le 10 del mattino!
Salvatore Siviero