
Puo’ capitare a tutti, ma l’imbarazzante rigurgito di cui parliamo, altro non è che la malattia da reflusso gastro-esofageo, ovvero un fenomeno di “risalita” del contenuto gastrico fino all’esofago, causa di quel fastidiosissimo senso di “bruciore” al torace.
Solitamente il rigurgito avviene dopo un pasto abbondante, o in seguito a posizione supina, e si può avvertire dolore o difficoltà a deglutire.
Durante il giorno si possono avere diversi episodi di reflusso. In alcuni casi inoltre si nota la comparsa di sintomi meno tipici tipo asma, tosse cronica, carie o infiammazione della lingua.
La malattia può essere diagnosticata da vari esami, tra cui l’ endoscopia, la pH-metria dinamica, la manometria.
Nel caso in cui venga diagnosticata, sarà il medico a prescrivere la terapia, che potrà basarsi sull’uso di farmaci che riducono o bloccano la secrezione gastrica.
Occorre associare farmaci che aumentano la pressione nello sfintere esofageo inferiore e lo svuotamento gastrico, tipo domperidone, ed antiacidi, tipo idrossido di Alluminio o Magnesio, insieme a protettori della mucosa tipo sucralfato.
Nei casi piu’ gravi si può optare per un intervento chirurgico. Comunque ci sono alcune regole che possono aiutare a convivere meglio con questo problema, tra l’altro facili da seguire: la terapia è di certo fondamentale.
Ma ricordiamo anche alcuni consigli:
– Evitare fumo ed alcolici;
– Evitare cibi grassi, menta, cioccolato o pasti abbondanti;
– Non mettersi a letto dopo i pasti, sarà meglio, se possibile, fare due passi;
– Sollevare la testiera del letto di circa 15 cm;
– Ridurre il peso corporeo: sovrappeso ed obesità favoriscono il reflusso.
Sicuramente non è facile convivere con questa malattia, ma con un po’ di attenzione ed una cura adeguata possiamo migliorare la qualità della vita. L’importante è diagnosticare quanto prima il problema, senza pensare di poterlo “sopportare” e basta.